Questo reportage documenta gli effetti del turismo di massa sulla popolazione Masai.
Il popolo Masai vive sugli altipiani fra Tanzania e Kenya, dove si dedica principalmente all’allevamento e alla coltivazione di proprietà collettive.
I piccoli insediamenti rurali sono perennemente minacciati da multinazionali come la Thomson Safari e la Otterio Business Corporation, interessate a sfruttare quei terreni per organizzare attività di caccia e safari, che spesso ricevono il beneplacito dei governi locali.
L’esproprio forzato dei villaggi ha portato i Masai a vivere in zone aride o lungo la costa nelle zone turistiche e sull’isola di Zanzibar, dove svolgono lavori stagionali. Il turismo di massa ha portato a una perdita di identità dei Masai, i cui usi e costumi sono finiti al centro di un triste business. Tutto questo, dunque, si traduce in una distruzione del territorio e di una particolare cultura.
Il problema legato al turismo di massa in Tanzania è stato segnalato dall’antropologa Ilaria Buscaglia e Andrea Maffei, collaboratore del Centro Studi Africani dell’Università di Torino.